VOLONTARIATO O QUASI…Questi i fatti alla vigilia del D.L.sviluppo

Molti gli argomenti accennati alla riunione per l’Attività Ispettiva del 16 maggio 2011, pochissimo il tempo messo a disposizione dall’Amministrazione considerato sia il tempo trascorso dall’ultima riunione che la complessità degli argomenti.

Il messaggio che abbiamo voluto dare è che se il Ministero vuole continuare a contare su un certo livello di attività e di risultati sul territorio deve investire delle risorse.

Certo è impensabile continuare a far camminare la macchina ispettiva facendo conto sulla buona volontà dei colleghi che di fatto mettono a disposizione il proprio mezzo, anticipano di tasca propria le spese vive che richiede un’attività che si svolge prevalentemente fuori dall’ufficio ed in ambiti territoriali spesso molto distanti dal luogo di lavoro, soldi che gli vengono rimborsati, quando va tutto liscio non prima di due mesi.

La stessa Amministrazione ha ammesso poi che quella di oggi è semplice “informazione” e che per la formazione, quella vera, è tutto fermo in attesa che la Scuola Superiore della P.A. dia le indicazioni dei programmi per il 2011, e comunque le risorse sono poche.

  • Oltre alle richieste da riportare al livello politico : dell’assicurazione per la responsabilità civile, di una indennità legata alla specificità della funzione, di una ricognizione sul territorio del personale ex addetto alla vigilanza oggi formalmente inquadrato nell’area B, ma che di fatto esercita sul territorio le funzioni ispettive
  • Abbiamo chiesto 1)una nuova regolamentazione dell’orario di lavoro, anche in adeguamento di quello già in atto per l’Inps 2)la garanzia che il Software SGIL  garantisca il rispetto della privacy per i dati sensibili /riservati contenuti nelle parti già codificate ed in quelle di libero testo, in cui l’ispettore potrebbe esporre fatti comunque riservati 3)La possibilità di accedere durante l’accesso alle Banche Dati INAIL e Camera di Commercio, 4) se il sistema dello SGIL è conforme alla norma di cui all’art. 172 del Dlgs 81/08 che prevede che il software deve essere di facile uso adeguato al livello di conoscenza e di esperienze dell’utilizzatore e che nessun dispositivo di controllo quantitativo o qualitativo può essere utilizzato all’insaputa dei lavoratori, 5)La dotazione di pc fissi in ufficio per ogni postazione di lavoro 6) la comunicazione del nominativo del  responsabile del trattamento dei dati sensibili 7) il riconoscimento della missione per il personale degli uffici legale e contenzioso considerato che la loro attività rientra tra i “compiti ispettivi” 8) La necessità di valutare le aree geografiche dove esista l’esigenza di ulteriore personale ispettivo, in considerazione delle ormai ripetuto utilizzo delle Task Force.

Ed infine che dire del fatto che pur essendo istituzionalmente principali operatori in materia di sicurezza sul lavoro, nessuna DPL ha elaborato un serio documento di valutazione dei rischi prendendo ad esame la figura professionale dell’ispettore del lavoro?

 

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