INL E SOSPENSIONE….. UN BEL “FAQ” CI STA BENISSIMO
Chi non ricorda i fatti di Napoli e le rappresaglie mediatiche contro la funzione dell’ispettore del lavoro.
Chi non ricorda la nota n. 28 del 30 luglio 2010, e ancora del 2015, dove si affermava “la natura cautelare” del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale
Ebbene a distanza di poco tempo l’interpretazione della stessa attività di sospensione cambia per ritornare ad avere “natura sanzionatoria”.
Quasi a dire che la diversa veste da cui proviene la circolare possa giustificare una interpretazione opposta nell’arco di un così breve periodo di tempo, o che la giurisprudenza possa incidere sul tessuto sociale ed economico in cui è chiamato ad operare l’ispettore del lavoro.
Oltre alla contraddizione in termini, indicazione vincolante, perché o è si è in presenza di una indicazione o di un vincolo, forse è il caso di ricordare che
- L’attività di vigilanza funziona solo per la buona volontà del personale che mette a diposizione la sua macchina, anticipa i soldi dal proprio stipendio per averli rimborsati solo dopo mesi, in caso di problemi legati all’esercizio della funzione risponde personalmente senza avere uno straccio di tutela né da parte dell’ufficio né assicurativa
- La norma che prevede la sospensione dell’attività imprenditoriale risponde ad una logica di tutela del lavoratore che, si raggiunge appunto con la regolarizzazione, tanto è vero che è all’interno del testo unico in materia di sicurezza sul lavoro, ed è la stessa logica che è alla base dello spirito collaborativo che anima il personale ispettivo, dell’andare avanti nonostante tutto
- Una FAQ non firmata, che a quanto ci risulta non è rinvenibile nel diritto amministrativo, in contrasto con lo spirito di una norma di legge, e rispondente di fatto ad una logica di fare cassa, espone il personale ispettivo, se tutto va bene, alla solita gogna mediatica
Certo è che la misura è colma!!!
Caro INL
le misure anticorruzione di solito consistono nel garantire un adeguato livello retributivo non nell’imposizione di fare una multa, ed è veramente umiliante giustificare tale imposizione gettando gratuitamente discredito sui propri dipendenti.
Il Coordinatore Nazionale
Nicoletta Morgia