CCNI E FDR 2018 Lo stop del CCNI dal nostro punto di vista

Mercoledì 4 settembre 2019 l’Amministrazione ha comunicato che Funzione Pubblica con nota del 6 agosto ha formulato una serie di rilievi sul CCNI, parte normativa e parte economica- FDR 2018.

Ma vediamo i punti oggetto di rilievo: Parte normativa

  1. 10-comma 4- La partecipazione a riunioni sindacali convocate entro l’orario di lavoro sarà considerata attività di servizio”

Fino ad ora quindi le OO.SS sono state così stupide da applicare quanto detto e ridetto da Aran e Funzione Pubblica con note e circolari utilizzando i permessi sindacali per partecipare alle riunioni, quando bastava un accordo tra le parti a superare il problema.

  1. 12 – comma 3 – si rileva la possibilità per il lavoratore, nel caso di trasferta iniziata la domenica o giorno festivo, di recuperare le ore di viaggio.

Il CCNL prevede espressamente all’articolo 11 che le amministrazioni possono stabilire la disciplina della trasferta secondo proprie esigenze organizzative, con atti propri dei rispettivi ordinamenti. La materia quindi è demandata dal CCNL alle singole Amministrazioni. la famosa disciplina della trasferta di cui si parla da tempo immemorabile.

Due rilievi che non ci sembra rappresentino un blocco della contrattazione e che potevano essere evitati.

Parte economica

  1. La funzione Pubblica chiede di chiarire a quali fattispecie sono riconducibili le indennità: gruppo info-vigilanza, RSPP, attività di audit interno.

In sintesi Funzione Pubblica fa un rilievo su indennità che non hanno nessun fondamento contrattuale e che si vogliono finanziare con i soldi dei lavoratori.

E con l’alzata di scudi di CGIL CISL UIL in riferimento a questo rilievo” siamo al ridicolo” Invece di mobilitarsi contro l’Amministrazione che accolla al personale spese per indennizzare incarichi strettamente datoriali, ci si mobilita contro Funzione Pubblica che non le approva.

Ma veniamo alle progressioni

Funzione Pubblica scrive: con riferimento alle “progressioni economiche” si rimane in attesa di una separata ipotesi di accordo con la quale saranno definiti i criteri per lo svolgimento delle procedure selettive da sottoporre a controllo…”

Funzione Pubblica dice: non mi interessa che hai destinato una parte del FUA alle progressioni, su questo non c’è nulla da certificare, quello che devo certificare sono i criteri quindi manda l’Accordo sui criteri.

Cosa dovrebbe accadere in una Amministrazione “normale”, si modifica il CCNI e l’accordo sul FUA 2018 e si rimanda alla certificazione insieme all’accordo sulle Progressioni economiche che è stato firmato a luglio u.s.

E INVECE NEMMENO PER SOGNO!

L’accordo selle progressioni economiche è stato stoppato dai Revisori dei Conti dell’INL in attesa che Funzione Pubblica certifichi l’Accordo sul Fua 2018. Qualcuno dovrebbe spiegargli che Funzione Pubblica non certifica il semplice accantonamento ma tutto il pacchetto ACCANTONAMENTO E CRITERI.

Quindi, secondo INL bisognerà aspettare che Funzione Pubblica riceva e certifichi il modificato CCNI e FUA 2018 e dopo sarà inviato l’Accordo sulle progressioni economiche per la certificazione.

Ecco allora anche Confintesafp è pronta a mobilitarsi ma contro un Amministrazione che consente ai Revisori dei Conti di tenere bloccato l’Accordo sulle Progressioni Economiche, solo per evitare responsabilità che riteniamo siano insite nella funzione che svolgono, sapendo che i tempi tecnici per svolgere tutte le procedure entro il 31/12/2019 sono strettissimi.

Tempo che si aggiunge a quello perso fino ad ora e che impedirà anche di realizzare la seconda tornata delle progressioni economiche, tempo e lavoro perso di cui ancora una volta non risponderà nessuno.

ConfintesaFP non ha firmato il CCNI non condividendo l’impianto e le scelte.. qualche ragione ce l’avevamo!

Coordinatore Nazionale
Nicoletta Morgia

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