FLASH N.15 2023- CHE FINE HA FATTO IL POLETTI?

Abbiamo più volte sollecitato l’Amministrazione a provvedere al pagamento degli incentivi previsti dal “Decreto Poletti”, ponendo in ogni occasione di incontro la problematica della mancata corresponsione degli stessi al personale ispettivo.
Occorre ricordare che, in base al Decreto Direttoriale n.40 del 13 luglio 2022, l’Amministrazione avrebbe potuto (e dovuto) pagare una prima tranche di incentivi, sulla base delle entrate a bilancio dello Stato del VI bimestre 2021 e I quadrimestre 2022, già verificate e certificate in sede di approvazione dello stesso. Nulla avrebbe impedito, infatti, di anticipare perlomeno una parte delle somme dovute, ossia quelle relative al I semestre dell’anno di riferimento.
Tuttavia, comunicazioni “ufficiose” evidenziano l’esistenza di non meglio precisati problemi finanziari che bloccherebbero l’intera procedura di liquidazione.
È bene rammentare all’Amministrazione che gli importi non ancora percepiti rappresentano di fatto l’unica forma di incentivazione per lo svolgimento dell’attività ispettiva e che sono il frutto di lunghe battaglie che, negli anni scorsi, gli ispettori del lavoro hanno sostenuto per ottenere un sia pur minimo riconoscimento economico connesso alla funzione svolta. Sono dunque somme che gli Ispettori ogni anno ritengono di “meritare” per l’attività concretamente svolta sul territorio, grazie alla quale il relativo Fondo viene alimentato.
È bene anche sottolineare che altre “Famiglie” hanno avuto ed avranno anche per il 2022, all’interno del FRD, un riconoscimento tangibile dal punto di vista economico dell’attività svolta che, invece, per gli ispettori, tarda a venire. Dunque, si è arrivati ad una situazione paradossale per cui gli unici funzionari “rimasti a secco” sono proprio quelli sui quali si regge la parte prevalente del lavoro degli uffici, quelli che inizialmente si era ritenuto di dover incentivare.
Probabilmente, sarebbe opportuno avviare una riflessione seria sulle modalità di liquidazione di queste somme, ancorandole, come del resto avviene già per il Fondo Lite, al Fondo Risorse Decentrate. Diversamente, tali incentivi, oltre ad essere incerti nel quantum (poiché a distanza di anni ancora sono poco chiari i criteri di calcolo e successiva distribuzione sul territorio), rimarranno perennemente incerti anche nell’an e nei tempi di corresponsione.
Di fronte ai continui rinvii da parte dell’Amministrazione, in un rimpallo di responsabilità con il Ministero del Lavoro, c’è da chiedersi quali siano i reali motivi di un ritardo ormai così pesante.
Parliamo di un Fondo che esiste dal 2015 e che, sia pure con notevoli difficoltà ed incertezze connesse alla corretta quantificazione del dovuto ed a tempistiche non sempre congrue, ha comunque garantito al personale adibito alla vigilanza una forma annuale di incentivazione.
Se fossimo in un’azienda privata, a fronte degli impegni presi e non rispettati dal datore di lavoro, i lavoratori interessati avrebbero già potuto presentare una denuncia all’Ispettorato del Lavoro per segnalare l’inadempimento. Una situazione francamente paradossale…
L’Ente preposto alla vigilanza sull’applicazione di leggi e contratti collettivi in materia di lavoro non rispetta le previsioni di un Decreto Ministeriale e non corrisponde ai propri ispettori un incentivo dovuto.
Non è pensabile che il personale ispettivo, già penalizzato in sede di distribuzione del FRD, debba sopportare anche il mancato pagamento per un’intera annualità degli incentivi connessi a risultati ed obiettivi ampiamente raggiunti e che confluiscono in un Fondo completamente auto alimentato.
C’è da chiedersi inoltre – ma a questo punto si dovrebbero coinvolgere gli Organi di controllo contabile per una verifica più approfondita – che fine abbiano fatto le somme accantonate anno per anno per l’acquisto di beni e strumentazione per gli ispettori. Parliamo di somme ingenti (circa 1 milione e 300.000 euro fino al 2021) di cui non v’è traccia nei territori, dove gli ispettori hanno un’attrezzatura di lavoro per così dire “minimalista”, con portatili inadeguati e poco altro a disposizione.
Crediamo quindi sia arrivato il momento di chiarire anche la sorte di queste somme, che sono state detratte a monte dal Fondo e che si sono sostanzialmente dileguate nel nulla.
È giunto il momento delle risposte concrete!
Coordinatore Nazionale
Nicoletta Morgia

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