PROSEGUE IL CONFRONTO SULLA VALUTAZIONE
Nonostante qualche aggiustamento rispetto alle ipotesi precedenti sono ancora troppe le criticità presenti nella ipotesi del Sistema di valutazione discussa lunedì 15/02/2021.
In particolare
Non si condivide il “peso” che viene dato al “comportamento” ed agli “obiettivi” che è pari rispettivamente a 40 e 60 sia per le aree funzionali che per la dirigenza.
Riteniamo infatti che sia necessario riequilibrare questo peso nel senso di ridurre quello assegnato al “comportamento” per le aree funzionali essendo la valutazione collegata ad elementi non oggettivi, e destinata inevitabilmente a diventare discrezionale, ed invece aumentare il “peso” del comportamento per la dirigenza in quanto in questo caso ci sono elementi oggettivamente valutabili.
Tra i comportamenti oggetto di valutazione dei dirigenti di II fascia riteniamo debba essere inserito “il rispetto degli adempimenti e della relativa tempistica prevista dalla procedura di valutazione del personale delle aree funzionali”. Ciò in quanto lo svolgimento non conforme o la mancanza degli adempimenti previsti da un lato inficia il risultato della valutazione dall’altro deve incidere sulla valutazione del valutatore
Un esempio: viene previsto che : “Le valutazioni espresse ai minimi livelli (valore 1 e valore 2) debbono essere motivate in maniera articolata e comprovate da episodi critici rilevati nel corso dell’anno di riferimento”. Cosa succede se tali valutazioni invece non vengono motivate e comprovate? Nulla.
Se non si prevedono delle ricadute sulla valutazione del valutatore indicazioni come queste resteranno solo scritte e quasi mai saranno applicate.
Tra le procedure volte a garantite la trasparenza riteniamo vada inserito il sistema di “audit” periodici con intervista dei dipendenti, quantomeno prevedere la procedura in caso di specifiche segnalazioni. Il questionario sul benessere organizzativo non ha la stessa valenza.
Il monitoraggio intermedio per i dipendenti della aree funzionali entro il mese di luglio riteniamo sia troppo tardi per consentire un recupero della situazione, anche considerando che normalmente nel mese di agosto si usufruisce di un periodo di ferie. Sarebbe opportuno anticipare a giugno il monitoraggio intermedio.
Sarebbe opportuno anche prevedere un monitoraggio intermedio per i Dirigenti di II fascia sulla corretta applicazione e tempistica della procedura di valutazione
Riteniamo che debba essere tolta dal sistema di valutazione la seguente indicazione: “Eventuali violazioni del codice di comportamento e/o eventuali sanzioni disciplinari comminate debbono essere tenute in debito conto dal valutatore”
Le violazioni del codice di comportamento e le sanzioni disciplinari già sono previsti ed hanno conseguenze per il dipendente, se incidono pure sulla valutazione, anche a prescindere dal raggiungimento degli obiettivi e dai comportamenti oggetto di valutazione, lo stesso viene penalizzato due volte per la stessa mancanza, cioè dalla sanzione disciplinare e dalla valutazione.
La procedura prevede i monitoraggi intermedi per il raggiungimento degli obiettivi prevedendo anche una rimodulazione degli stessi, la contestazione invece puo’ riguardare solo la valutazione sui comportamenti. Se il monitoraggio non viene fatto o i comportamenti non vengono rimodulati resta un fatto totalmente discrezionale del dirigente visto che tale aspetto non incide sulla sua valutazione né può essere contestato.
Il sistema del contraddittorio appare macchinoso, con una tempistica molto ristretta, sembra voler scoraggiare il dipendente.
Inoltre l’esclusione dalla contestazione dei punteggi da adeguato in su svilisce il sistema stesso, la valutazione è un sistema che, oltre a consentire l’accesso alle diverse fasce del trattamento accessorio, dovrebbe “motivare “ il personale a fare sempre meglio, di fronte ad un punteggio “Adeguato” dato in base ad elementi non oggettivi e magari anche per togliersi di mezzo la valutazione senza ulteriori scocciature, si ottiene il risultato contrario.
Sarebbe almeno il caso di prevedere la contestazione senza limitazioni.
Insomma l’impianto nell’insieme sembra voler “cambiare tutto perché nulla cambi”.
Si lascia spazio ai dirigenti di poter incidere sulla valutazione introducendo criteri assolutamente incerti riguardo “il comportamento” ed addirittura consentendogli di proporre le eccellenze secondo una procedura fumosa e assolutamente discrezionale.
Di converso l’impianto non coglie nel segno per quanto riguarda la valutazione dei dirigenti ed in particolare sulla loro capacità organizzativa, di evitare o risolvere conflitti, se non in alcuni casi di provocarli.
Insomma non ci sembra niente di veramente nuovo, un impianto eccessivamente garantista della dirigenza che può anche rigettare una contestazione, quando è consentita, senza troppe spiegazioni.
Coordinatore Nazionale
Nicoletta Morgia