FLASH N.8 2023- SISTEMA DI VALUTAZIONE INL : DETTO FATTO!
Questa OS, dal personale di più sedi sollecitata, intende tornare sul cosiddetto Sistema di Valutazione della Performance e sul deprecabile congegno e funzionamento dello stesso presso l’INL per sottolinearne le varie storture, in continuità con le significative obiezioni ed osservazioni che abbiamo rappresentato nel febbraio 2021.
Le stesse storture che, oggi, dopo l’ennesima sciagurata applicazione, spingono la scrivente OS a chiedere che l’intero sistema sia cassato e congelato dal momento che troppo frequentemente ingenera iniquità – segnali di un diffuso malessere organizzativo – che, lungi dal placare gli animi del sempre più sconcertato ed insofferente popolo dei valutati, gridano vendetta.
Denunciamo, in particolare, che il sistema di valutazione non è strutturato per differenziare in modo congruo NON poggiando nei fatti su elementi verificabili, certi e chiari.
Il sistema presenta un sostanziale disancoraggio dal proprio presupposto logico e cronologico che è una obiettiva misurazione.
Rileviamo che non pare francamente possibile definire obiettiva una misurazione basata, nel migliore dei casi, sul mero rilievo della presenza in servizio piuttosto che sul livello di continuità della prestazione e sulla congruità della stessa in un’ottica di concreto apporto del singolo alla performance organizzativa.
É forte il senso di ingiustizia che si respira quando si ricevono valutazioni opinabili e discrezionali che hanno il solo effetto di creare un clima disgregante e demotivante.
In alcuni casi le valutazioni scontano un inaccettabile squilibrio nel coinvolgimento di taluni lavoratori rispetto ad altri, finanche a parità di mansioni, perché, ad esempio, alcuni ordini di servizio sono estremamente densi di compiti al punto da far poggiare sulle spalle di un singolo ovvero di pochissimi il peso di un intero segmento di attività, sempre perché – in molti uffici – si registrano penalizzazioni evidenti sul fronte dei carichi di lavoro davvero mal congegnati da taluni dirigenti.
Da un lato spesso sul personale grava una valutazione non adeguatamente comparata perché – come a suo tempo sottolineato – il sistema lascia uno spazio rilevante ed ingiustificato ad elementi del tutto opinabili; il comportamento, per esempio, francamente riteniamo sia reputato ottimale solo se si attesti alla stregua di un malcelato consenso, ovvero sfiori l’acritico obbedire ai desiderata del capetto di turno.
Così come non possiamo sottacere che in tanti uffici, per via di una discutibile scelta strategica, vario personale ispettivo è stato – per diverso tempo – adibito ad attività di dematerializzazione e scarto d’archivio, compiti che esulavano completamente dalle mansioni proprie del ruolo ispettivo.
Ebbene questo personale, nonostante avesse svolto compiti avulsi da quelli spettanti con ovvia spendita di energie, non ha riportato valutazioni coerenti con l’impegno profuso anche perché detta attività non rientrava nel novero di quelle inserite nelle schede di valutazione. In questi casi vi è un gap di misurazione che falsa la valutazione.
Altra stortura riguarda il fatto che il personale che non ha conseguito l’eccellenza è tenuto a dover prendere atto di “una valutazione” senza poter minimamente ottenere nemmeno la soddisfazione della richiesta di contraddittorio per verificare la sussistenza di eventuali pecche al fine di rendere la stessa attribuzione dei punteggi quanto meno intellegibile ancorché, nel merito, non condivisa.
L’INL, allorché ha preteso di mettere in piedi un siffatto sistema di valutazione, si è forse interrogato sulle proprie carenze organizzative e strutturali? Ha davvero fatto mea culpa quando ha costretto il personale, ad esempio, a compiere rilievi statistici su fogli excel da perdere la vista? Quando -di fatto- ha costretto molti al super lavoro nei fine-settimana perché i vari sistemi non avevano funzionato nei giorni di servizio? Quando ha fatto scadere i contratti con i software e costretto – tanto per ricordare qualche drammatico capitolo – i propri ispettori a lavorare senza poter contare sull’imprescindibile supporto delle banche dati? Quando ha dovuto costringere il proprio personale a confrontarsi con dotazioni strumentali carenti e sistemi che spesso saltavano procurando il cosiddetto “stress da scadenza”?
Ebbene se questo è davvero accaduto, e così è, come può essere giudicato credibile un sistema che si professi infallibile sulla carta ma che non consideri minimamente la misura del disagio lavorativo?
Si aggiunga inoltre che la valutazione, oltre a non essere congrua a cagione dei limiti del Sistema, non lo è nemmeno perché il tutto è messo in atto anche dai “valutatori”, dirigenti e/o staff, che, forse spinti da manie di grandezza o condizionati da simpatie ed antipatie sedimentatesi nel tempo, hanno già creato aberrazioni sulla distribuzione dei fondi incentivanti.
Dalle notizie che pervengono a questa OS emergono altresì situazioni a dir poco grottesche in alcuni uffici accorpati, con differenziazione del punteggio a seconda della sede a cui si appartiene, addirittura in controtendenza con il reale peso dell’impegno profuso, numeri alla mano, in termini di obiettivi raggiunti.
Questa OS ritiene che tutte le valutazioni che siano sotto il massimo vadano necessariamente motivate anche perché il personale “svalutato” in alcuni Uffici si troverà in futuro a dover concorrere con colleghi che hanno beneficiato di valutatori assennati.
Inoltre
Come non citare la “tragicomica” sorte del personale ispettivo dell’ITL di Roma, chiamato ad eseguire obtorto collo un protocollo, o forse un accordo verbale, con la Procura capitolina su una pseudo ”reperibilità “, non prevista dal CCNL, senza le minime gratificazioni economiche e, spesso, senza poter contare su un adeguato e congruo riposo. Per tutti gli ispettori romani ci sono state valutazioni eccellenti? È legittimo chiederselo ma si dubita che lo sforzo aggiuntivo profuso sia stato adeguatamente considerato in sede di valutazione.
Avremmo tante da dire su come dovrebbe essere valutato l’ideatore di questi assurdi accordi/protocolli, che è anche il fautore della inedita formazione da remoto, da svolgersi rigorosamente ben al di là dell’orario di lavoro!!!
Speriamo in un moto d’orgoglio e di giustizia da parte di un Ente ormai al crepuscolo..
forse è troppo ma la speranza è sempre l’ultima a morire!
Coordinatore Nazionale
Nicoletta Morgia