IL MINISTERO SUI FATTI DI CASALNUOVO
Lunedì 10 marzo 2014 si è svolto l’incontro convocato dal Segretario Generale per la triste vicenda di Casalnuovo
Vicenda che ha scosso la coscienza degli Ispettori di tutte le DTL sul territorio non solo per la componente umana ma anche perché ci si è trovati catapultati in una situazione in cui a fronte di un attacco mediatico ben studiato e volto a delegittimare tutta la categoria è mancata una presa di posizione di pari forza e valore mediatico , con la inevitabile conseguenza che la voce che resta è una sola.
Certo è che aspettare che passi la bufera non sembra proprio la mossa vincente.
Unico a prendere una posizione ufficiale di fronte alla stampa il Segretario Generale che alla riunione con le OO.SS. nazionali nell’affermare che “ la soluzione in tasca non c’è”ha ribadito gli impegni assunti con gli ispettori nell’incontro che si è svolto a Napoli, ed in particolare :
Verifica dei presupposti affinchè il Ministero dia inizio a procedure legali contro le testate giornalistiche e le trasmissioni televisive,in cui sono state fatte dichiarazioni diffamanti e oltraggiose sugli ispettori del lavoro
Chiarire con una azione incisiva l’esatta dimensione della tragica vicenda con interventi da parte del Ministro del Lavoro di grosso impatto mediatico, sfruttando tutte le possibili soluzioni mediatiche ed impegnandosi a far convocare la Commissione centrale di coordinamento a Napoli, presieduta dal Ministro, chiedendo la partecipazione anche del presidente del Consiglio.
la evidente necessità di garantire la sicurezza degli Ispettori nello svolgimento della loro attività, in particolare anche in questa fase in cui a Napoli è stato proclamato lo stato di agitazione e l’autosospensione dall’attività esterna facendo chiarezza attraverso i mass media sulle motivazioni della protesta.
NON UNA RESA NON UNA AUTOACCUSA
MA UNA FORMA DI AUTOTUTELA
COME PROTESTA PER L’ASSENZA DI UNA TUTELA ISTITUZIONALE
Ma ora aspettiamo i fatti!
Continuano le note di solidarietà di tutte le DTL
Di fronte allo sgretolarsi delle certezze di un ruolo istituzionale teniamoci saldi ed uniti nella dignità di lavoratori
Sfruttare la vicenda per chiedere soldi mi sembra un modo a dir poco curioso di liquidare la vicenda. Secondo me allo stato attuale il problema degli ispettori non è nel tardivo pagamento delle missioni, degli straordinari, del rinnovo del CCNL, ma forse del sistema di incentivazione si. Da qualche anno infatti il Ministero del Lavoro ci impone di fare sempre più numeri, qualità, presenza sul territorio, irregolarità, ecc. che si traduce nella caccia alla sanzione a tutti i costi, in barba ai reali problemi dei lavoratori e della crisi che attanaglia le aziende. Non dimentichiamo poi la Legge Brunetta sul sistema di valutazione e misurazione della performance che seppur non attuata in pieno, incombe sulle teste degli ispettori del lavoro. Il nostro compito dovrebbe essere quello di fare prevenzione e di tutelare i lavoratori, non di produrre sanzioni come se fossimo un’industria!!! Questi sistemi andrebbero aboliti, non si confanno al nostro ruolo.
Non dimentichiamo poi l’aumento anacronistico delle sanzioni decretato dal precedente governo. Chiediamo pertanto una sostanziale riduzione delle sanzioni e che la vigilanza venga finanziata con la riduzione dei costi per le stronzate come il sistema ClicLavoro che non funziona e lo SGIL che ci toglie la vita.
Perché non chiedere un potenziamento ed un cambio di logica dei NIL affinché possano affiancare gli ispettori nella vigilanze anziché operare come un corpo a se stante?
Perché non richiedere il sostegno, seppur esterno, da parte di altri corpi di P.S.? Ad esempio perché non si chiede alla GdF di supportarci anziché fare il nostro lavoro “in regime di libera concorrenza” ?
Poi, intendiamoci, io gli insulti, gli spintoni, le aggressioni, ecc. le ho subite anche prima dei fatti di Casalnuovo, ma ai più sono rimbalzate addosso, comprese le Procure della Repubblica a cui le abbiamo riferite.
Il Personale ispettivo è da sempre lasciato da solo sul territorio. Quante aggressioni hanno ricevuto gli ispettori ? Molte e l’Amministrazione cosa ha fatto di concreto ? Nulla.
Nel suo imbarazzante silenzio l’Amministrazione da forza a tutti quei soggetti che vedono nell’ispettore, fannullone e parassita della Società, il male di tutto il sistema.
Ora gli ispettori del Lavoro non vogliono pacche sulle spalle ma:
1) una tutela legale e assicurativa,
2) il pagamento delle missioni in tempi ragionevoli,
3) il pagamento degli straordinari
4) una regolamentazione contrattuale dell’orario di lavoro
5) Il Rinnovo del Contratto di Lavoro
6) un sistema di incentivazione vero
Sono tutte cose che UGL-INTESA chiede da tempo !!!!
Forse quest’evento cosi triste, come la morte di un imprenditore, fa svegliare tutti quei colleghi ispettori che fino ad oggi hanno atteso e che oggi hanno capito che è ora di fare squadra comune per ottenere i diritti da tempo negati.