BUONI PASTO. Nulla cambia al momento

Nelle ultime settimane si sono diffuse notizie allarmistiche sull’utilizzo dei buoni pasto ed in particolare di quelli elettronici e cioè che non sarebbero stati cumulabili, né più utilizzabili ad esempio al supermercato.  

Nulla è come si è detto. Molte associazioni di consumatori, tra cui Altroconsumo, hanno chiarito questa faccenda e le novità introdotte dalla legge di stabilità a riguardo.

Il buono pasto o ticket è un titolo di pagamento che il datore di lavoro consegna ai propri dipendenti come servizio sostitutivo della mensa. Può essere utilizzato sia durante la pausa pranzo, come effettivo pagamento del pasto, oppure come valuta di pagamento per l’acquisto di prodotti alimentari presso tutti gli esercizi convenzionati.

Possono essere emessi sia sotto forma cartacea che, sotto forma di tessere elettroniche dotate di microchip.

Una delle notizie che si è diffusa è che con i ticket elettronici non sarà più possibile pagare la spesa al supermercato. In realtà i buoni elettronici hanno gli stessi limiti di quelli cartacei. In questo senso la normativa non è cambiata.

Il vero cambiamento riguarda la tassazione. Dal 1° luglio 2015, il valore esentasse dei ticket elettronici è passato da 5,29 euro a 7 euro. Per i buoni cartacei, invece, il tetto di esenzione è rimasto fissato a 5,29 euro. L’obiettivo è quello di avvicinare il valore dei ticket italiani alla media europea, ma anche di rendere più veloci e sicure le transazioni.

Di conseguenza, ai lavoratori che beneficiano dei ticket elettronici ogni mese entrerà in tasca qualche centesimo di euro in più.  Sempre ammesso che li riescano ad utilizzare  vista la scarsa diffusione dei POS presso gli esercizi. Pare, infatti, che la loro scarsa diffusione dipenda anche dal fatto che ciascun circuito richieda un diverso POS.

Tutto qui. Se poi il Governo intenderà interpretare diversamente la norma, i consumatori si troveranno costretti a tutelarsi.

Anche il Ministero del Lavoro, come le altre amministrazioni, introdurrà il ticket elettronico. E quella dei buoni pasto sarà senz’altro materia che il Governo getterà sul tavolo di contrattazione, insieme al trattamento accessorio, in occasione del  rinnovo contrattuale.

In sintesi, di vero c’è solo che nel variegato panorama di eccezioni e peculiarità della P.A. resistono ancora  trattamenti difformi anche per i buoni pasto, resistono dipendenti privilegiati, dipendenti non soggetti ad alcuna certificazione automatizzata dell’orario di lavoro e che si autocertificano i buoni pasto.

Questi crediamo, prima di altri, siano i veri nodi da sciogliere nella PA

Il Coordinatore Nazionale

Nicoletta Morgia

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