CONCILIAZIONE TEMPI DI VITA E LAVORO CHIARIAMOCI!
A seguito del confronto scaturito nel corso degli ultimi due tavoli tecnici su : 1) orario di lavoro per il personale non ispettivo del 16 marzo u.s. 2) orario di lavoro per il personale ispettivo del 21 marzo u.s sono nate forti perplessità.
Da un lato si chiede, giustamente, da parte sindacale, di trattare parallelamente i due argomenti, della necessità di “riprofessionalizzare” il personale non ispettivo, integrandolo e avvicinadolo il più possibile all’area della vigilanza.
Dall’altro si pone da subito una netta distanza affermando con forza la necessità di dare una soluzione alle esigenze di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro solo per il personale ispettivo adibito in via esclusiva ad attività di vigilanza
O forse non è proprio questa la motivazione che è alla base della proposta di prevedere per il solo personale ispettivo che svolge attività di vigilanza la collocazione dell’orario di lavoro (h7.12,h.6,h.9) nell’ambito di un arco temporale giornaliero tra le 8.00 e le ore 20.00.
Di cosa parliamo?
- I parametri che dovrà seguire l’ispettore nello svolgere praticamente il suo orario di lavoro nella fascia 8.00-20.00
1)l’ orario di lavoro dovrà essere funzionale allo svolgimento dell’attività di vigilanza
2) criteri in grado di garantire la massima “produttività” degli accessi ispettivi in termini di riscontro di potenziali fenomeni di irregolarità
- Cos’è la Fascia 8.00 – 20.00
NON E’ ORARIO DI SERVIZIO. L’orario di servizio è il periodo di tempo giornaliero necessario per assicurare la funzionalità delle strutture degli uffici pubblici e l’erogazione dei servizi all’utenza. Se la fascia 8.00 – 20.00 fosse tale dovrebbe valere per tutto il personale. Soprattutto per quello che svolge la sua attività all’interno degli uffici.
NON E’ ORARIO FLESSIBILE: L’orario flessibile si realizza con la previsione di fasce temporali entro le quali sono consentiti l’inizio ed il termine della prestazione lavorativa giornaliera.
Noi crediamo che un cambiamento sia necessario ma che quello proposto per il personale ispettivo sia dettato da una preminente logica di risparmio che può anche arrivare a ledere, anziché, favorire, la conciliazione dei tempi vita e lavoro.
Sulla bozza di orario di lavoro fatta dall’amministrazione abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere una riorganizzazione organica che nel prendere nella giusta considerazione le esigenze organizzativo familiari dei lavoratori possa prevedere:
- Fascia oraria dalle 8.00 alle 18.00
- Assegnazione delle pratiche per periodi di 15/30 giorni
- Autonomia nella programmazione di tempi e modi di svolgimento delle ispezioni
- Fascia oraria dalle 18.00 alle 20.00 volontaria e con indennità per orario disagiato
- Applicazione della banca ore con corresponsione delle maggiorazioni tutt’ora previste
- Avvio di una fase sperimentale solo su alcune realtà territoriali
- Monitoraggio su interpretazioni territoriali volte a snaturare lo spirito del cambiamento
Coordinatore Nazionale
Nicoletta Morgia
FLASH 2017 N 5 – Conciliazione tempi di vita e lavoro – CHIARIAMOCI
Carissima Nicoletta, l’argomento in discussione è sicuramente di grande importanza, poiché attiene sia al benessere organizzativo, con riguardo all’attività di servizio, che al benessere (oggi, solo malessere) del personale tutto. Pertanto, un maggiore approfondimento della questione, prima che il “Capo” decida, sfasciando quel poco che resta delle mission ex ministeriali, sarebbe buona cosa. Quello che, invece, per l’occasione, vorrei poter approfondire meglio è il punto sulla “… necessità di “riprofessionalizzare” il personale non ispettivo, integrandolo e avvicinandolo il più possibile all’area della vigilanza”. Purtroppo per quel personale, è stat proprio la “la vicinanza più possibile” alla vigilanza a segnarne le sorti. Dico di più, se si volesse ritenere col termine “integrandolo”, quello del rimetterlo in “sesto”, nel senso che è stato fin troppo “disintegrato”, direi che sarebbe giunta l’ora.
Oppure, davvero non comprendo, cosa si vuole intendere. A meno che, il futuro dell’I.N.L., non contempli più tutta quella serie di attività amministrative che, finora, sono di competenza degli uffici territoriali. Ma questo, ahinoi, è la condanna per quella residuale truppa di amministrativi, magari Funzionari, come me, dei quali non pare possa fregare di meno a nessuno. Forse, chissà, a qualche giudice del lavoro……