FLASH N.3 2023- NUMERI E OBIETTIVI: TEMPI CERTI….PER IL RESTO BOH!!



Si è svolta il 6 febbraio u.s. una riunione con la Dirigenza Centrale, alla presenza del Direttore Generale, che avrebbe dovuto riguardare in particolare l’organizzazione del lavoro agile a seguito delle previsioni del Piao (Piano integrato attività e organizzazione) 2023-2025, ma che si è estesa ad altri argomenti rilevanti.
Riguardo al Regolamento del lavoro agile, è stato rilevato che l’applicazione dello stesso su molti territori da parte dei dirigenti ha di fatto snaturato le modifiche che al tavolo sindacale erano state proposte dalle OO.SS, prima fra tutte la parità di trattamento del personale, con la previsione per tutti dello stesso numero massimo di 8 giornate/mese.
Dopo queste lunghe riunioni sindacali cosa è successo?
Che in molti territori il dirigente ha convocato il personale per firmare un “accordo”, che tale non era, essendo una mera determinazione unilaterale della parte datoriale, con il quale si riconoscono al personale amministrativo n. 8 gg/mese ed al personale ispettivo 4gg/mese, a causa di non meglio precisate esigenze di servizio.
Tutto ciò in barba alla natura del lavoro agile, che dovrebbe essere uno strumento di conciliazione delle esigenze vita-lavoro.
Tutti accordi identici a seconda della qualifica e per chi non ha voluto firmare non si è cercato di arrivare ad alcun compromesso. Insomma prendere o lasciare.
Quindi ci chiediamo: se non ci sono state indicazioni dal Centro, come è stato affermato nel corso della riunione del 6 febbraio, quali particolari verifiche occorre fare per rendersi conto che se da molti territori arrivano accordi con lo stesso contenuto, contrastante con il Regolamento, qualcosa non ha funzionato?
La Dottoressa Feola sul punto, facendo notare che oltre alla circolare esplicativa sono presenti anche delle FAQ e che non vi è stata nessuna indicazione, neppure informale, in senso restrittivo da parte della Direzione Centrale, ha comunicato che vi saranno a breve degli incontri a livello interregionale con i Dirigenti, in cui appunto si andranno a chiarire gli aspetti critici dell’istituto dello smart working, che, per certi versi, nella sua forma ordinaria è di nuova creazione e, dunque, richiederà certamente degli aggiustamenti.
A parte il fatto che la violazione di un Regolamento e degli stessi presupposti contrattuali del lavoro agile dovrebbero provocare automaticamente un intervento dal Centro per ristabilire la corretta applicazione dell’istituto, ci domandiamo cosa succederà se dopo gli incontri i dirigenti continueranno a fare “a modo loro” del tutto indisturbati. Se continua a non succedere nulla vorrà dire che si sarà perso ancora del tempo, prendendo in giro il personale.
La riunione si è poi spostata sul tema ormai ricorrente del possibile rientro al Ministero del Lavoro.
Il Dott. Pennesi ha confermato che le voci di un rientro alla “Casa Madre” sono concrete, nel senso che il progetto della Ministra Calderone di ritorno al Ministero del Lavoro è reale, seppur al momento non abbia ancora una sua compiutezza.
Entro la fine del mese, tuttavia, è probabile che, con un decreto legge in materia di lavoro (che dovrà essere ovviamente completato con ulteriori atti amministrativi di dettaglio), possano nascere all’interno del Ministero del Lavoro uno o più Dipartimenti che andranno ad inglobare l’ispettorato Nazionale del Lavoro. Nelle more di questo passaggio, che si definirà compiutamente solo nel 2024, vi dovrebbe essere una sorta di gestione provvisoria nelle forme attuali.
Attendiamo dunque di essere convocati dalla Ministra del Lavoro, per avere maggiori delucidazioni su questo progetto e per capire inoltre quali passi siano stati fatti fino ad oggi per garantire la corresponsione degli arretrati connessi alla perequazione. Sarebbe paradossale, infatti, dover rientrare al Ministero continuando a sopportare l’assurda discriminazione sotto il profilo economico con il resto del personale della stessa Amministrazione.
Abbiamo ricordato, sul punto, al Direttore Generale che lo stato di agitazione non è interrotto e che, in mancanza di risposte certe, riprenderebbe la protesta, con tutte le inevitabili conseguenze negative in ordine al raggiungimento degli obiettivi istituzionali.
I Direttori Centrali presenti hanno fatto poi il punto della situazione sulle seguenti tematiche:
– Indennità una tantum.
I conteggi sarebbero in via di definizione e la distribuzione dovrebbe avvenire sulla base della mera presenza in servizio (tenuto conto presumibilmente delle diverse aree di inquadramento del personale), senza particolari condizioni ulteriori, vista anche la finalità della disposizione che rappresenta, di fatto, una sorta di ristoro per l’illegittima esclusione dalla perequazione del personale dell’INL, pur non essendo presente nella norma alcun espresso riferimento in tal senso, ma costituendo un premio per il raggiungimento degli obiettivi contenuti nel PNRR. La questione in ogni caso dovrebbe essere risolta entro fine febbraio con un apposito Decreto Direttoriale, che sarà presentato alle OO.SS. nella prossima riunione fissata per il 20 o 23 febbraio.
– FRD 2021.
E’ stato riferito che vi sarebbe stato da parte di alcune sedi periferiche qualche errore di calcolo nell’indicazione del personale adibito alla rappresentanza in giudizio, che avrebbe determinato la necessità di un ricalcolo del Fondo Lite. Entro la giornata odierna, vi dovrebbe essere una nota correttiva che andrebbe a stabilire gli esatti importi da corrispondere ai singoli uffici, che comunque nel frattempo possono già fissare i criteri necessari per la formalizzazione degli accordi di sede, in modo da consentire, una volta trasmessi al Centro, una rapida assegnazione delle quote al personale, che ha già dovuto sopportare sotto questo aspetto notevoli ritardi.
– FRD 2022.
L’Amministrazione ha fatto presente che si è proceduto già alla verifica e certificazione delle cessazioni dal servizio relative al periodo di riferimento che è propedeutica all’avvio delle trattative e che, dunque, si potrebbe già aprire in tempi brevi (realisticamente entro aprile) la contrattazione per questa annualità.
– Fondino ispettivo (Poletti) 2022
Da quello che abbiamo potuto capire dalle parole del Dott. Marconi, ci sarebbe stato un ritardo nell’accertamento a bilancio delle somme del fondino ispettivo 2022 a causa di un periodo di assenza o di inerzia del Collegio dei Revisori dei Conti. Quindi, prima di procedere, bisogna attendere la certificazione del bilancio di previsione del 2023.
Un problemino da niente riguardante il personale ispettivo che, nel frattempo, è chiamato a svolgere oltre alla propria attività, quella amministrativa, data la carenza di personale.
Questo fatto gravissimo viene riportato tuttavia con la tranquillità e la rassegnazione di chi vive in un sistema immobile in cui nessuno ha responsabilità e viene chiamato a rispondere di quello che accade.
TUTTO QUESTO E’ VERGOGNOSO!
– Per il Decreto direttoriale per la maggiorazione del rimborso chilometrico per l’uso del mezzo proprio. IDEM COME SOPRA.
Il Dott. Marconi ha nuovamente richiamato, a giustificazione della mancata adozione del decreto in questione problemi connessi all’approvazione del bilancio.
La riunione è stata anche l’occasione per un rapido cenno alla prossima riorganizzazione degli uffici territoriali, per la quale tuttavia si attenderà il passaggio al Ministero e sugli organici che dovrebbero essere rinfoltiti per effetto dello scorrimento delle graduatorie per funzionari amministrativi e ispettori ordinari del lavoro e dell’immissione al lavoro dei nuovi ispettori tecnici. Si tratta di personale che viene già conteggiato negli organici del prossimo triennio, ma che, in base alla recente esperienza di vincitori e idonei rinunciatari, molto difficilmente verrà di fatto assunto e mantenuto in forza, visto lo scarso appeal dell’ente e la gravosità dei compiti da svolgere in relazione alla retribuzione ed al trattamento accessorio previsti.
Sarebbe opportuna quindi un’ampia riflessione da parte del Direttore Generale soprattutto in relazione agli obiettivi stabiliti nel PNRR che presuppongono un incremento del personale ispettivo in forza che, al momento, non esiste.
Allo stato attuale, infatti, per effetto delle molte rinunce, l’organico del personale ispettivo è rimasto sostanzialmente immutato, mentre gli obiettivi in termini numerici dovrebbero aumentare del 20 per cento, in una situazione di cronica carenza di strumentazione, di banche dati e di dotazioni informatiche.
Anche sul punto, non sono giunte notizie rassicuranti in merito per esempio alla dotazione di telefoni di servizio, già da tempo invocata oppure all’accesso ad una banca dati idonea dei contratti di lavoro (vista la scadenza di quello in essere) oppure ancora alla fornitura di PC portatili e fissi adeguati per il personale ispettivo.
Trattandosi di un anno di transizione, come evidenziato dal Direttore Generale, caratterizzato altresì dal passaggio ad un nuovo sistema gestionale, che presenta delle lacune soprattutto nella parte relativa alla redazione degli atti ispettivi, è evidente che gli obiettivi da stabilire nella Direttiva di secondo livello debbano tenere conto delle difficoltà da affrontare.
Nel corso della prossima riunione l’Amministrazione riprenderà inoltre la discussione con i Sindacati in ordine alle Famiglie Professionali e dunque alle progressioni verticali e orizzontali ed all’istituzione della IV Area delle Elevate Professionalità, che costituisce certamente un’occasione di evoluzione per una parte del personale interno, ma al tempo stesso un delicato banco di prova nelle relazioni sindacali. Ciò in quanto occorrerà individuare congiuntamente le figure professionali da inserire in tale nuova Area, per la quale, nelle piante organiche, sono state già preindividuate le relative dotazioni.
Reperibilità
Ultimo argomento trattato è stato quello relativo alla reperibilità per il personale ispettivo, che al momento riguarda solo la sede dell’Ispettorato Territoriale di Roma, ma che rischia di allargarsi anche ad altri territori, per effetto dello schema di Protocollo con le Procure lasciato in eredità (a dire il vero poco gradita) dal precedente Direttore Generale.
Agli Ispettori del Lavoro chiaramente non sfuggono le responsabilità ed i compiti attribuiti dalla normativa vigente in materia penale e soprattutto di sicurezza sul lavoro. Il personale si trova già a svolgere, anche di iniziativa, verifiche e controlli che presuppongono l’utilizzo dei poteri di Polizia Giudiziaria, ma l’idea di mettersi a completa disposizione dell’Autorità Giudiziaria si scontra con la realtà di organici ridotti all’osso e non idonei a garantire una presenza costante sul territorio in caso di infortuni sul lavoro o di ulteriori esigenze di intervento tempestivo individuate dalle Procure.
Quello che dovrebbe essere ben chiaro a tutti è che la reperibilità h24 per la Procura della Repubblica che viene richiesta al personale ispettivo non può essere regolamentato dall’art. 20 del CCNL che disciplina invece la reperibilità richiesta dalla stessa Amministrazione di cui si è dipendenti.
Come questa reperibilità non poteva essere stabilita da un semplice Protocollo, così ora non basta parlare con le Procure, ma è necessario un tavolo di confronto, non solo per stabilire un’indennità di reperibilità adeguata, ma anche misure organizzative idonee a garantire la sicurezza e l’integrità psico fisica del personale impiegato in questa attività, ferma restando la volontaria adesione ai turni in tal senso eventualmente previsti.

Coordinatore Nazionale
Nicoletta Morgia

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