FLASH N.4 2023- INL: Rientro o no al Ministero del Lavoro

Lunedi 27 dicembre si e’ svolto l’incontro con il Ministro del Lavoro relativo al passaggio dell’INL al Ministero del Lavoro.
Il Ministro e’ stata molto chiaro nel rappresentare la volontà di intervenire per dare risposte alle problematiche più volte rappresentate da tutte le OOSS nell’ottica di un potenziamento dell’attività ispettiva anche a livello territoriale.
Noi crediamo che un ragionamento corretto e coerente debba partire dall’analisi della situazione attuale. Cosa che ci porta in modo certo e chiaro alla immagine di un Ente ingolfato nelle procedure burocratiche e formali di una Agenzia, vedi i rallentati pagamenti del DM Poletti 2022 e dello stesso FDR 2021 a causa del passaggio obbligato ai Revisori dei Conti, senza però essere una vera agenzia almeno secondo le aspettative che questo nome genera nell’immaginario di chi parla di Agenzia.
L’INL nato ipocritamente come Agenzia Unica del Lavoro non è nè agenzia nè tantomeno unica stante la ormai oggettiva ed insuperabile NON integrazione sotto lo stesso tetto delle attività ispettive di Inps ed Inail.
Qualcuno ha chiesto di potenziare l’INL, qualcun altro ha cercato di dimostrare numeri alla mano che l’INL ha funzionato.
Beh che dire ..potenziare l’INL di oggi non ha veramente senso, cosi come ci sembra non molto realistico chiedere a chi ha ereditato un “rospo” di intervenire con la bacchetta magica, dopo otto anni di attività indisturbata svolta alla rinfusa da altri, per trasformarlo in “un principe”.
Insomma come dire prove tecniche di trasmissione sulle spalle dei lavoratori ance basta!
Per quanto riguarda poi i numeri realizzati quelli li dobbiamo alla buona volontà e professionalità del personale che ha continuato a dare il massimo nonostante ridotto ai minimi termini numerici, le pessime condizioni logistiche, strumentali ed economiche.
Volendo tirare una linea ad oggi sul passaggio dal Ministero del Lavoro all’INL e valutare i pro ed i contro… di pro nessuno, contro parecchi.
Certo è che rientrare al Ministero non può significare tornare ad otto anni fa, va assolutamente garantita alla nuova struttura una autonomia di azione, di contrattazione integrativa e di risorse accessorie.
Forme dipartimentali con autonomia esistono già nella Pubblica Amministrazione, quindi crediamo che non sia la forma o il nome il problema da contrastare a prescindere, importanti sono i contenuti che si vogliono dare.
L’apertura del Ministro del Lavoro al ragionamento sul rientro dell’INL al Ministero, tutt’altro che scontato, è una opportunità da cogliere per trovare soluzioni per migliorare le condizioni economiche e lavorative del personale INL a partire dagli arretrati sulla perequazione, alle indennità di UPG, che fino ad oggi sono state impossibili da realizzare.
E questa a nostro avviso è la partita da giocare nell’interesse del personale INL.
Il prossimo è stato calendarizzato per il 7 marzo.
Coordinatore Nazionale
Nicoletta Morgia

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