MISSIONI ISPETTORI
Si trasmette di seguito la nota inviata dalla nostra sigla sulla urgente problematica delle missioni. Vi terremo al corrente sugli sviluppi
Gianluca Cannone Riccardo Baldini
Prot. n.415 del 3 ottobre 2011
Al Direttore Generale della Direzione Generale
per le politiche del personale, l’innovazione, il bilancio e la logistica
exD.G. delle Risorse Umane e Affari Generali
Dott.ssa Concetta Ferrari
Al direttore Generale della Direzione Generale per l’Attività Ispettiva
Dott. Paolo Pennesi
OGGETTO: Missioni ispettori del lavoro
Risulta alla scrivente O.S. che attualmente in alcune DPL il servizio esterno degli ispettori del lavoro viene autorizzato solo per un giorno a settimana , in altre viene bloccato a singhiozzo .
I Dirigenti delle relative strutture territoriali giustificano tale situazione con la mancanza di fondi per le missioni.
Il sistema fino ad oggi applicato prevede un rimborso a posteriori di quanto anticipato dagli stessi ispettori per lo svolgimento, comunque, di una attività istituzionale.
Fermo restando che le norme succedutesi fin’ora sul contenimento della spesa pubblica ribadiscono la necessità che “anche il personale adibito a compiti ispettivi e di verifica e controllo si attenga ai principi di contenimento della spesa,facendo ricorso al mezzo proprio solo nei casi in cui detta scelta sia imposta dalle situazioni di disagio e, in ogni caso, qualora risulti economicamente più vantaggioso”.
Risulta evidente che l’equazione fatta dai Dirigenti Territoriali : “soldi per le missioni = autorizzazione del servizio esterno”, dimostra che la quasi totalità degli stessi è possibile solo con l’autorizzazione del mezzo proprio.
Crediamo che stante la critica situazione economica generale e particolare della nostra Amministrazione sarebbe importante dare un segnale ai lavoratori cambiando un sistema che fino ad oggi è stato applicato senza gravi problemi considerato che i fondi per le missioni erano incerti sul “quando e non sul se “ fossero disponibili.
Questo per dire che i ritardi nel pagamento delle missioni dovuto al fatto che ci sono comunque difficoltà nel recuperare di volta in volta i fondi intervengono su una situazione dove il singolo dipendente ha già anticipato da mesi i soldi necessari per svolgere il proprio lavoro.
Crediamo,dunque, sia necessario intervenire per gestire in modo razionale questi blocchi spontanei dell’attività ispettiva, e ciò al fine di azzerare la situazione dei rimborsi per le missioni per ogni Ufficio Territoriale ad una certa data, per poi ripartire con un diverso sistema
che passi dall’attuale rimborso a posteriori all’anticipo delle missioni, previsto peraltro dalla normativa vigente in misura pari al 75%.
Fermo restando che i dirigenti competenti a rilasciare le autorizzazioni in questione dovranno sempre verificare, in concreto, la sussistenza degli effettivi presupposti che legittimano il ricorso all’utilizzo del mezzo proprio,lo stesso dirigente dovrebbe, conseguentemente, autorizzare un anticipo della stessa missione.
Tutto ciò comporta una inversione del modus operandi degli uffici interessati, rendendosi necessario:
- una programmazione degli interventi ispettivi con un certo anticipo, e non più settimana per settimana,
- il calcolo da parte degli uffici contabili di un preventivo di rimborso rispetto a quella programmazione,
- l’autorizzazione da parte del dirigente sia della attività programmata che di un anticipo sulla missione, con possibilità di successivo conguaglio per difetto o per eccesso.
In una realtà così articolata la gravità della situazione di un eventuale blocco dell’attività ispettiva dovuto alla mancanza di fondi per le missioni non graverebbe almeno sulle spalle dei lavoratori che quei soldi li hanno già spesi.
L’idea è in sintesi quella di non subire gli eventi ma di capirli per poterli gestirli in modo razionale, nel rispetto della normativa vigente.
In considerazione di quanto sopra esposto e dei fatti verificatesi siamo a chiedere :
- sia un chiarimento, a questo punto indispensabile, per capire se e quali istruzioni siano state date agli uffici territoriali
- sia la valutazione della concreta fattibilità della proposta sopra descritta che a parità di risorse economiche e di numero di ispezioni, restituirebbe al personale ispettivo la dignità di lavoratore.
Nello spirito di una costruttiva collaborazione si resta a disposizione per qualunque eventuale chiarimento e, comunque, in attesa di riscontro.