SE NE FREGANO ALLA GRANDE
La procedura di conciliazione iniziata dalla nostra sigla il 18 ottobre u.s. nel tentativo di avere risposte certe sullo stato dei lavori e sui tempi di definizione delle progressioni economiche si è chiusa con esito negativo.
Infatti al secondo incontro fissato per il 15 dicembre 2011 l’Amministrazione non si è presentata senza dare comunicazione o motivazione al riguardo.
Un comportamento rilevante e significativo sotto diversi aspetti:
ü Indifferenza nei confronti della legittima aspettativa dei propri dipendenti che dopo 10 anni dall’ultima riqualificazione oltre a doversi pagare con i propri soldi, quelli del Fua, i passaggi economici non possono nemmeno sapere nulla di quello che l’amministrazione sta facendo.
ü Svilimento del valore di una attività istituzionale, quella della conciliazione, da parte dei rappresentanti della stessa Amministrazione cui fa capo
ü Mancanza di correttezza nelle relazioni sindacali
Ma qual è il significato di tutto questo?
L’amministrazione ci sta dicendo che una volta costituite le commissioni non può fare più nulla, la competenza e la responsabilità dei tempi di definizione delle procedure son solo e soltanto dei componenti delle Commissioni.
L’unica cosa che può fare, secondo l’amministrazione, è :” garantire tutto il supporto necessario al fine di poter consentire la migliore conclusione delle attività con tempi compatibili con il corretto e trasparente andamento dei lavori”.
Fermo restando che il corretto e trasparente lavoro di valutazione delle domande di partecipazione è un dovere imprescindibile insito sia nei lavori delle Commissioni che nei lavori già svolti dall’Amministrazione riguardo alle procedure già definite, quello che chiediamo è una programmazione dei lavori delle commissioni ed un termine finale indicativo.
Un’amministrazione responsabile e trasparente non può limitarsi a passare la palla alle commissioni .
Questo perché ogni ritardo danneggia chi avrebbe diritto ad un immediato aumento di retribuzione, quanto mai necessario in questo momento di aumento generalizzato delle tasse; danno doppio se si considera che l’aumento di retribuzione, da calcolare a partire dal 2010, non prevede il pagamento degli interessi, il che si traduce in una perdita di potere d’acquisto del salario dei dipendenti.
Inizieremo quindi presto azioni di protesta con scioperi e presidi con articolazioni tali da non gravare sulla situazione economica già molto critica di noi dipendenti.
PARTECIPIAMO TUTTI
LEGGI IL TESTO PROCEDURA CONCILIAZIONE
Faccio riferimento ad un mio precedente intervento circa i prevedibili errori materiali commessi nella compilazione di una procedura informatica cervellotica per rispondere al/alla collega che ha denunciato un fatto analogo a quanto accadutomi. Il comportamento (doloso) dell’Amministrazione che non corregge gli errori segnalati e facilmente riscontrabili con l’esame dello stato matricolare del dipendente, non solo configurano la fattispecie di reato dell’omissione in atti d’ufficio, ma implica altresì il più grave reato dell’alterazione dello stato di servizio del dipendente e della falsa attestazione in atti d’ufficio, oltre ovviamente ai danni causati, con dolo o colpa grave che rasenta il dolo, nei confronti del dipendente. A mio giudizio non c’è alcuna necessità di dover sborsare soldi per un legale, ma solo l’incomodo di recarsi presso una stazione dei Carabinieri e denunciare l’amministrazione, chiedendo il sequestro degli atti della Commissione e dei suoi componenti. Con i giri di valzer e minuetto non si risolve nulla al Ministero del Lavoro. Dopo 34 anni di servizio, ho la presunzione di sapere come questi signori vanno trattati e quale sia l’unica musica che comprendono!!!
non ho capito… ma chi per un banalissimo errore materiale (cliccato sull’opzione- diploma di I ° Grado anzichè di ploma di II° grado) nella compilazione della domanda è rimasto fuori della graduatoria definitiva, ed è stato costretto a rivolgersi ad un avvocato e a pagarsi il ricorso perchè l’amministrazione non ha ritenuto DI DOVER CONSIDERARE IL FATTO CH E la documentazione compravante il reale titolo di studio fosse gia’ IN POSSESSO DELLA SUDDETTA AMMINISTRAZIONE…….
Tutto questo è RIDICOLO…
Le commissioni,dato che sono costituite con dirigenti e funzionari del Ministero,se non adempiono in tempi stretti ai compiti istituzionali affidati debbano essere denunciate a chi di competenza pèer ” FANNULONERIA “