Flash 2011 N. 111 – Speciale FUA 2010

FUA 2010

UN DOVEROSO MOMENTO DI RIFLESSIONE

Mercoledì 13 aprile 2011 si è svolto l’incontro per definire le modalità di ripartizione del FUA 2010 in applicazione, come per il 2009, dei criteri fissati con l’Accordo Nazionale del 29 aprile 2009 firmato dalle OO.SS Cisl – Uil -Unsa Confsal -Flp.

Molte volte abbiamo criticato il contenuto dell’Accordo e spiegato perché non abbiamo condiviso le scelte fatte all’epoca rispetto ad un sistema introdotto in via sperimentale per il 2009 e che , non essendo stato seguito da nessuna fase di assestamento, di fatto ha determinato il conteggio per quell’anno del Fua. Non vogliamo ancora ripeterci ma oggi crediamo che sia un dovere di tutti, amministrazione e sindacati, mettere un punto da cui partire per delle riflessioni costruttive.

La prima riflessione che abbiamo chiesto di fare all’Amministrazione riguarda il fatto che un accordo deve essere rispettato in tutte le sue parti, ci riferiamo al fatto che, salvo casi isolati, non sono state rispettate per l’anno 2010

  • Le verifiche intermedie e finali dei risultati che prevedevano incontri informativi congiunti con la RSU e le OO.SS. territoriali con cadenza almeno semestrale
  • L’invio entro il 15 marzo di ciascun anno di copia degli Accordi decentrati alla Direzione Generale Risorse Umane con allegata la scheda di monitoraggio allegata all’accordo del 29.4.2010.

In sostanza se oggi, proprio perché esistono situazioni ormai consolidate, dobbiamo prendere atto che l’Accordo del 29.4.2010 è stato applicato solo in parte possiamo anche pensare di ridiscutere altri aspetti di quell’Accordo per il Fua 2010.

Queste le nostre proposte

  • In considerazione delle recenti progressioni economiche l’unica cosa che in sede di discussione del Fua 2010 abbiamo ritenuto possibile ipotizzare è un accantonamento di una parte delle somme disponibili al fine di coprire tutte le posizioni degli “idonei”. Insomma quello che nei normali concorsi si chiamerebbe “riapertura delle graduatorie”
  • L”impegno a trovare una formula più incisiva e cogente per l’applicazione delle procedure previste dallo stesso accordo, che sono l’unica garanzia della trasparenza ed uniformità di trattamento dei colleghi sul territorio.
  • L’inserimento per le Direzioni Provinciali del Lavoro nella previsione dei “prodotti/indicatori” dell’attività di rappresentanza in giudizio, cosa già prevista per le Direzione Regionali del Lavoro. E ciò partendo dal ragionamento che la rappresentanza in giudizio sia un’attività di per sé rilevante indipendentemente dal fatto che il contenzioso sia instaurato dal personale o da soggetti terzi.

A maggio il prossimo incontro

 

Nicoletta Morgia Marco Di Pietro

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