DOPO NAPOLI, TOCCA A VENEZIA

Riportiamo la descrizione dell’accaduto come riferito dai colleghi  di Venezia

“L’accesso ispettivo si è svolto presso una azienda adiacente ad una strada senza marciapiede né posto per parcheggiare e quindi i due colleghi hanno parcheggiato necessariamente la macchina (mezzo proprio dell’ispettore aggredito),all’interno del viale principale di accesso dell’azienda, non potendola lasciare in nessun altro luogo.
Mentre il funzionario chiedeva spiegazioni sulla presenza di altre persone all’interno dell’azienda, dopo aver aperto la cartellina dei verbali, il nostro collega veniva bruscamente interrotto da un uomo di una stazza notevole che lo ha aggredito verbalmente con tono minaccioso; non appena il nostro collega si è qualificato, è stato aggredito fisicamente ed è stato sollevato di peso dalla sedia, nonché spinto con violenza verso la porta senza nemmeno il tempo di poter raccogliere le cartelline con i verbali.
Il soggetto ha raccolto i verbali e li ha gettati all’esterno gridando, dove il collega era stato letteralmente “buttato” .
Il nostro collega non ha fatto alcuna resistenza anche se ha invitato la persona alla calma facendo presente che comunque l’impedimento all’accertamento ispettivo è comunque sanzionato e che comunque sarebbero tornati i Carabinieri. Dall’esterno il nostro collega chiedeva di poter riprendere almeno la borsa che veniva lanciata fuori dall’ispezionato, e , vedendo la collega la invitava a salire immediatamente in macchina senza fare resistenza essendo anche preoccupato per la sua incolumità.
Non contento l’ispezionato inseguiva all’esterno i colleghi annotandosi il numero di targa della macchina privata del collega.
Valutando non possibile l’accesso ispettivo i due colleghi hanno deciso di lasciare il luogo dell’ispezione avvisando il capoarea dell’accaduto.
Il capo area ha valutato di avocare la pratica per affidarla ai Carabinieri del Nil”

LA SOLIDARIETA’ NON BASTA…
CI CHIEDIAMO COME SIA POSSIBILE CHE TRA QUESTE GRAVISSIME SITUAZIONI CHE I COLLEGHI VIVONO OGNI GIORNO E LA PREVISIONE DELL’AGENZIA UNICA IN MEZZO NON CI SIA NULLA!

Il Coordinatore Nazionale
Nicoletta Morgia

4 Responses to “DOPO NAPOLI, TOCCA A VENEZIA

  • forse stanno aspettando di piangere la morte di qualcuno per poi provvedere con grandi passerelle di politici in TV a fare qualcosa!!!

  • Purtroppo devo constatare dopo 37 anni di servizio nell’amministrazione come ispettore, che più in basso di così non ci siamo mai finiti! Nel nostro Ministero lavorare con coscienza non serve a nulla, cominciando dai nuovi dirigenti all’interno degli uffici, funzionari di II fascia che vengono da altre amministrazioni e che non sanno neppure da che parte sono girati.
    Continuiamo così! Questa è l’Italia!

  • Cara Nicoletta,
    quanto accaduto a Venezia è l’ennesima riprova di quanto vado sostenendo da tempo ma, purtroppo, sono arrivato alla convinzione che dall’altra parte ho come interlocutori persone affette da ipoacusia cronica. Vengo al dunque per ulteriormente ribadire e sottolineare che la questione dell’Agenzia Unica Ispettiva ha un senso solo se detto Ufficio venga organicamente inserito all’interno degli Uffici della Procura della Repubblica, ergo braccio operativa della stessa. D’altronde operano e lo hanno sempre fatto il personale del NIL sebbene solo fisicamente operante nelle DTL e per certi aspetti lo fanno gli ispettori delle AA.SS.LL.
    I vantaggi sarebbero enormi ed immediati sotto ogni aspetto, ma su questo una seria ed approfondita discussione ritengo vada fatta all’interno della organizzazione anziché innammorarci e farci affascinare da superflue convocazioni ministeriale che trovano in tempo che conta.
    Infatti, la conferma la da la stessa condotta del Direttore della DTL (fra poco DIL) che da buon Ponzio Pilato ha risolto magari si sia anche illuso di aver risolto la intricata vicenda.
    Anche su questo aspetto una serena ed approfondita discussione credo che non potrà portare a sposare comportamenti di simile dirigenza ed al suo odierno continuo proliferare (senza concorsi).
    Non voglio dilungarmi ne tediare per dire che la soluzione che i più, mi riferisco a tutti i soggetti legittimati a discutere di ciò, non è rivendicare e arrovellarsi su rimborsi con tabelle ACI o quant’altro di estremamente riduttivo rispetto alla reale vicenda, bensì il ruolo stesso che si vuol riconoscere a questo servizio e se effettivamente questo deve essere un vero servizio pubblico. Se sì il tema non può che vertere sulla peculiarità del servizio ispettivo ed in un momento in cui pure si discute di riordino dei servizi di sicurezza è all’interno di questa tematica che deve trovare soluzione la Agenzia sulla quale credo convintamente, pur senza che con questa debba essere inquadrata all’interno di organi militari.
    Se in ciò si crede probabilmente la strada da intraprendere e da percorrere deve essere chiara e senza infingimenti, come a dire che, si deve andare oltre la attuale struttura ministeriale che, a mio modesto avviso, non ritengo abbia futuro per questi attori, prospettiva, invece, soprattutto per quei soggetti che molto si aspettano da chi e solo da chi crede che l’attività ispettiva non può essere quella che si fa oggi esercitare. che è indubbio assolutamente non è funzionale alle attese ed aspirazioni delle nuove e giovani generazioni.
    L’alternativa è fregiarsi di continuare ad esprimere fumose solidarietà ma con l’augurio che mai giunga il giorno di leggere fatti più preoccupanti.
    Cordialità.
    Dott. Leonardo Labella – ispettore tecnico D.T.L. Potenza

  • Non sorprende che l’attività ispettiva sia invisa ad una parte della cultura padronale ed ai loro mezzi di informazione che, refrattari ad ogni forma di controllo, considerano i controlli di legalità degli ispettori del lavoro come una grave minaccia, qualcosa da cui difendersi; quello che non si può tollerare è che il ministero si dimostri indifferente e indolente dinanzi alle forme di violenza, minacce e ritorsioni cui sono sottoposti quotidianamente gli ispettori del lavoro nell’esercizio delle loro funzioni istituzionali.

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