SICUREZZA?….LA SECONDA DOMANDA?
Dall’incontro del 15 dicembre 2014 convocato sulle problematiche della sicurezza dell’attività ispettiva si sono apprese informazioni importanti riguardo al proseguimento del lavori annunciati alla riunione dello scorso 25 settembre.
Di fatto oggi registriamo una netta differenza tra il percorso relativo alla soluzione di problematiche pratiche ed economiche che l’Amministrazione ha tracciato dai fatti di Casalnuovo e sta mettendo in pratica, e la totale assenza invece di un segnale della parte politico istituzionale in riferimento al problema della sicurezza.
Queste le novità:
Il DM relativo ai fondi per l’attività ispettiva è stato firmato dal Ministro ed attualmente presso l’UCB.
Del 30% delle maggiori entrate derivanti dalle maxisanzioni i primi 10 milioni di euro che entreranno sono destinati al fondo per incentivazione per l’attività ispettiva.
Queste somme potranno essere destinate agli uffici man mano che si rendono disponibili ipotizzando anche una distribuzione ogni quattro mesi secondo questi criteri:
1) svolgimento attività ispettiva
2) attività ispettiva notturna e serale
3) messa a disposizione del mezzo proprio
4) utilizzo delle risorse per la strumentazione necessaria all’interno degli uffici.
Non sarà piu richiesto un numero minimo di accessi brevi
E’ stata inviata una richiesta all’Aran per avere la possibilità di dare gli anticipi sulla missione.
Diciamo che le ripetute situazioni di aggressione al personale ispettivo hanno avuto sicuramente l’effetto di accendere un riflettore su problematiche dibattute da anni alle quali non si era mai dato risposta.
Forse quella più emblematica “l’anticipo sulle missioni”, ipotesi scartata da sempre dall’amministrazione senza tanti ragionamenti, ora invece, sembra,in via di risoluzione.
Nessuna “luce” invece sul fronte della sicurezza dal vertice politico, qui non si tratta poi alla fine di trovare soluzioni pratiche che possono essere prese anche a livello di territorio ma di ridare alla figura ispettiva il suo valore istituzionale.
Come fare ?..forse è impossibile fino a che gli attacchi arrivano perfino dagli organi consultivi delle stesse DTL.
Forse bisogna ripartire dall’interno dello stesso Ministero del Lavoro per riuscire a trasmettere ai cittadini la reale funzione sociale svolta dal personale ispettivo.
Questa lettera aperta degli ispettori della DTL di Napoli fa ben capire la situazione.
Il Coordinatore Nazionale
Nicoletta MOrgia
La sensazione che si ha è che si continua a giocare al rinvio, soprattutto perché mancano idee chiare su dove si vorrebbe approdare. Insomma il problema reale è che non manca solo l’organo politico manca prima di tutto l’organo preposto alla programmazione vale a dire il cervello operativo della “Macchina Amministrazione”. Continuo ad insistere che la soluzione deve essere trovata al di fuori del Ministero del lavoro ed oltre lo stesso, e, perché ciò accada non ci si deve sentire orfani se l’Agenzia venga a nascere sotto l’egida di altra Amministrazione che ritengo debba essere il Ministero della Giustizia. E’ incardinata in questa che deve nascere l’Agenzia Unica Ispettiva, operativamente inserita negli uffici delle Procure della Repubblica.
Vale a dire una Agenzia della quale se ne fa parte per adesione libera e spontanea di ciascun funzionario ispettivo oggi operante nelle diverse Amministrazioni Pubbliche, quali Giustizia, Interni, Sanità, Lavoro nonché di altri organi come le ARPA, ASL, INPS, INAIL.
Solo in questo modo, ritengo, si potrà rivendicare il riconoscimento di una funzione assolutamente tipica ed unica anche perché in tal modo vi sarebbe, al vertice di una piramide estremamente snella, una sola Amministrazione, per l’appunto quella della Giustizia e non i tanti rivoli in cui oggi vengono smistate competenze prive di un coordinamento e causa di duplicazioni e moltiplicazione di interventi, motivo di esasperazioni anche da parte dei soggetti sottoposti a controllo.
Dott. Leonardo Labella – ispettore tecnico c/o D.T.L. di Potenza