ALLA DTL UDINE SE LA CANTANO E SE LA SUONANO
Particolare rapporto di collaborazione alla DTL di Udine tra le 2 RSU – Cisl e Uil – e la Dirigente della struttura, collaborazione talmente stretta che non si capisce più chi sia la RSU e chi l’Amministrazione. Molti colleghi non sanno neanche più a che serve la RSU, se non a convincere il personale della bontà delle unilaterali decisioni dirigenziali.
Una situazione che ha visto da subito la componente RSU della INTESA in solitaria contrapposizione, di fatto messa in minoranza dalle altre due componenti, nell’inutile tentativo di rappresentare le reali posizioni espresse dal personale in sede assembleare.
Una situazione sfociata nella sfiducia del 1 marzo u.s., formalmente manifestata alle RSU Cisl e UIL dalla crescente fetta di personale che non si vedepiù rappresentata dalle due RSU in questione.
Inevasa la nostra richiesta di allargare il confronto con la convocazione di ulteriori parti sindacali all’incontro dell’11 aprile u.s., abbiamo invece ottenuto in risposta una formale lezioncina, che lascia a nostro avviso il tempo che trova, mentre all’incontro predetto sono andate, come al solito, le sole due RSU gradite al Dirigente.
Così gradite, che una di loro è stata pure nominata responsabile della sicurezza dell’Amministrazione (RSPP), ruolo che ovviamentemal si concilia con quello di rappresentante dei lavoratori. Ma nonostante la sbandierata correttezza peccato che non ci si renda conto che sul punto le norme prevedano che nell’ambito della RSU può essere nominato il Responsabile per la sicurezza dei lavoratori e non dell’Amministrazione.
Ma ormai il giochetto è stato scoperto, e la realtà è sotto gli occhi di tutti…i vedenti!
Quali i problemi sul tavolo del mancato confronto, e solo per iniziare:
1)Decreto di riorganizzazione n. 5 del 30 settembre 2015 – snaturato da una disposizione del 21 gennaio 2016 con il quale si creano “gruppi di lavoro” e capi (o capetti) fila;
2) Piani di lavoro 2016, dove tutto il personale è tenuto all’occorrenza a fare qualunque attività in capo alla DTL,e che non consentono di conoscere con precisione il proprio obiettivo;
3) Disposizione n.1 del 21.03.2016 unilateralmente modificativain materia di orario di lavoro del personale,e che inoltre prevede per il personale ispettivo adempimenti contrari allo stesso codice di comportamento, adottata senza previa informativa né incontri sindacali correttamente convocati, secondo la “buona prassi”inaugurata alla DTL di Udine.
Non ci stiamo al gioco dei buoni e dei cattivi.
Noi vogliamo risolvere i problemi, con il confronto!